
Lecce, scorcio rurale
Lecce, scorcio rurale
fotografo: Lorenzo Papadia
Se da p.zza Arco di Trionfo si attraversa via Taranto, svoltando poi sulla destra in via Vecchia Surbo, immersa nel verde, si trova la trecentesca Torre di Belloluogo, dimora preferita di Maria d’Enghien, contessa di Lecce e regina di Napoli. Si tratta di un esempio di architettura difensiva di età angioina a forma cilindrica, munita di merli e di fossato ancora esistente. Qui la regina amava rilassarsi lontana dalla vita tumultuosa, godendo dei bagni che faceva nel ninfeo sottostante. Molto interessante è la cappella absidata, riccamente affrescata.
Percorrendo un breve tratto sulla strada Lecce – Casalabate, si raggiunge Masseria Rauccio, sita nel feudo di S. Marco, databile al XVII secolo; del complesso originario si conservano solo la colombaia, un rudere della cappella e la torre che si sviluppa su due piani. Nello specifico, al piano terra si nota la porta d’ingresso difesa da una caditoia, posta al di sotto della finestra del primo piano, anche questo a sua volta protetto da un’altra caditoia posta sul terrazzo. L’accesso al primo piano era dato da una scala esterna e da un ponte levatoio. Intorno, l’ambiente è caratterizzato da lecci, mirto, lentisco, ulivi che danno vita al “Parco del Rauccio”, un parco regionale protetto, dove sono state censite più di 600 specie di piante e dove si possono incontrare tassi, volpi, donnole, lepri, merli, fringuelli, molti uccelli migratori e, se si è fortunati, si può avvistare anche il falco di palude. Degna di nota anche Masseria Giampaolo, raggiungibile dalla strada Lecce – Casalabate, mediante un tratturo che si innesta vicino l’incrocio con la strada Squinzano – Torre Rinalda. Edificata alla fine del XVI secolo, presenta un edificio-torre all’interno del cortile di forma trapezoidale. Perno della masseria era l’olivicoltura, ragione questa per cui in situ si trovano due trappeti sotterranei.
Dalla strada vicinale Surbo – Santa Maria di Cerrate si arriva a Masseria Ghietta, datata alla prima metà del XVII secolo. A poca distanza dalla struttura si trova una cappella del ‘700 munita di un singolare sistema difensivo caratterizzato da una massiccia muratura che contiene il portone d’ingresso. La torre presenta due piani coperti da volte a botte e un terzo piano sottotetto ricavato dal terrazzo. Masseria Mele si può raggiungere attraverso un sentiero naturale che s’innesta sulla strada Lecce – S. Cataldo all’altezza dell’ottavo chilometro. Il complesso edilizio si sviluppa su tre lati del cortile e consiste in case, capanne e una torre, che si articola su tre piani collegati da botole aperte nelle volte a botte. Al piano terra è presente un ampio focolare, ricavato nello spessore della muratura, inoltre nel cortile si trova un monumentale pozzo con abbeveratoio. Nelle vicinanze si trova Masseria Mosca, del XVII secolo. Di fronte al portone d’ingresso si erge la torre con dei locali ad essa allineati, che chiudono il cortile verso il giardino. Vicino si trova un vano grotta, forse un piccolo trappeto ipogeo.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.