
Castro, scorcio campagna castrense
Castro, scorcio campagna castrense.
fotografo: Antonio Cantoro
Giunti a Castro, sulla strada Diso – Marittima, recintato da un muretto a secco si trova il “Parco Pubblico delle Querce“, anche chiamato “Parco della Scarra“. Ubicato ai piedi del monte Mattia, ossia il punto più elevato che supera i 130 metri, è un vero polmone di verde dove è possibile fare delle piacevoli passeggiate naturalistiche e seguire degli itinerari ecologici. Lungo il percorso si trovano tavoli e panchine che invitano alla sosta e al riposo. Si estende per 2.700 metri quadri ed è diviso in due parti: una pianeggiante a nord-est, una rocciosa e scoscesa a sud-ovest. La prima è caratterizzata da una distesa di lecci con tronchi che superano un metro di diametro, mentre la seconda è più fitta e impenetrabile. Nel sottobosco si possono trovare l’alloro, il nespolo selvatico, il biancospino comune, il terebinto, l’edera comune, l’elleborine minore, un tipo di orchidea molto rara e la scrofularia nodosa -molto diffusa nel Salento-. Tra le specie animali che si possono incontrare troviamo il pettirosso, la tortora, l’upupa, la civetta, il fringuello e l’usignolo. Attraverso un piccolo sentiero, battuto da tufina, si può giungere sulla collina Frasciùla dove cresce la vegetazione spontanea di querce spinose, asparagi selvatici, mirto, giuggiolo e oleastro. Straordinaria è la veduta panoramica della rocca di Castro, del bosco di querce a forma a cuore, del Canalone, della Punta del Mucurune, delle serre e della collina Cisure Messeri, che fanno da arco naturale al porticciolo.
Percorrendo la litoranea in bici, è più facile notare come Castro sia caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea cinta da muretti a secco: la quercia spinosa, l’oleandro, l’acacia, l’abete, il lentisco -la cui resina è detta “mastice”-, il leccio, l’oleastro selvatico, il pino. Tra gli scogli verdeggiano i mesembriantemi, dal greco “mesembria”, mezzogiorno, proprio perché sono delle piante dalle foglie carnose che prediligono le zone assolate rivolte a mezzogiorno. Sul ciglio della strada si trovano anche il timo, il rosmarino, l’origano, il carrubo e l’orchidea spontanea; queste ultime due piante sono purtroppo in via d’estinzione.
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