Castro, scena di pesca in agosto
Castro, scena di pesca in agosto
fotografo: Antonio Cantoro
Dalla balaustra del belvedere di p.zza Vittoria, sia d’inverno che d’estate, si possono osservare i solitari pescatori di Castro. Per ore ed ore dondolano sul mare con le loro le barche, le varche, costruite solidamente e con maestranza: per il fasciame si utilizzano il pino e l’abete, mentre per le ordinate e la chiglia si servono del legno del leccio, del carrubo, del pero selvatico, del gelso.
Il mare ha da sempre giocato brutti scherzi ai pescatori castrensi. Per esempio, nel 1896 le calme acque si trasformarono di colpo in un insieme di onde cupe e violente, mettendo in pericolo le barche che avrebbero potuto scagliarsi sugli scogli. La tragedia venne schivata grazie alla devozione degli uomini e delle loro famiglie per Maria SS. di Pompei. Da allora iniziò la venerazione verso la Madonna che mise in salvo i pescatori. Anche nel 1950, in una giornata di mare calmo, alcuni pescatori decisero di praticare la loro amata pesca quando un’improvvisa mareggiata di levante sparse il terrore tra gli uomini che riuscirono a salvarsi nel porto dopo svariate difficoltà. Nonostante numerose vicende alquanto pericolose, la pesca non è mai stata abbandonata dagli uomini del posto e, ancora oggi, rappresenta una grande passione per gli abitanti oltre che un perno per l’economia della città. Ogni anno, il 22 e il 23 aprile si svolge la Festa della Madonna Annunziata, patrona di Castro…un tripudio di luminarie e di fuochi pirotecnici vivacizzano la festa. In concomitanza, si festeggia la “Sagra del Pesce a Sarsa”, o meglio pesce fritto macerato sotto uno strato di pane grattugiato, imbevuto di aceto e aromatizzato con aglio e menta.
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