
Castro e il suo panorama
Castro, spettacolare punto panoramico.
fotografo: Antonio Cantoro
A impreziosire il borgo castrense c’è il mare cristallino dove sventola la “Bandiera Blu”, riconosciuta dalla CEE non solo per il mare pulito, ma anche per i servizi efficienti. Giunti a Castro, non si può non alzare lo sguardo e osservare la scogliera ora a strapiombo, ora bassa e frastagliata. E per godere in pieno del fascino che questo lembo di terra sprigiona, l’ideale è avventurarsi in un’escursione in barca. Il percorso in barca può essere diviso in due itinerari alla scoperta del paesaggio costiero o delle grotte marine dove si tocca con mano un passato che ormai non c’è più.
Al confine con la Marina di Marittima si trova “La Conca” con scogli bassi, pizzi e insenature recintate da muretti a secco. Si naviga lungo la costa, giungendo al Circolo Nautico: questo tratto prende il nome di “Te lu Scalu“, cioè lo scalo che dal circolo arriva al mare, e poi di “Te lu Spissu“, dove da febbraio ad aprile si pescano ottimi ricci. Procedendo, si trova l’Argentiera, un’insenatura dai riflessi argentei dove si notano gli “scogliceddi“, piccoli scogli affiorati con la bassa marea. Superando “Punta Currenti“, così chiamata per la presenza della corrente a causa di una sorgente marina, si giunge al porticciolo naturale, “Portu vecchio“, e al Porto Nuovo. Dopo quest’ultimo si incontrano varie grotte. Grotta del Conte, crollata, dove i cunicoli della grotta hanno scatenato la fantasia popolare…leggende narrano addirittura che si senta un’eco, ricollegato al rantolo di una sposa infedele. “Punta Mucurune“, dal latino “mucro”, ossia punta che somiglia ad una foca monaca adagiata sul mare che ormai non le appartiene più. Si narra che un tempo l’animale era presente sulle coste di Castro; l’ultimo avvistamento risale al 1981. Grotta Palombara dove vivono tanti palumbi, piccioni; vi si accede dall’ingresso dal mare che assume le sembianze di una tenda orientale. Grotta “Ritunnedda” o Grotta Azzurra, così chiamata per i riflessi azzurri. Grotta del Giustino caratterizzata da un basso ingresso e un foro in alto. Grotta della Zinzulusa, una tra le più interessanti e conosciute. Si estende per circa 150 metri, è formata da un Vestibolo, un Corridoio delle Meraviglie, uno spazioso antro detto Duomo, così chiamato per la sua formidabile altezza, un Cocito, lo specchio d’acqua sotterraneo scoperto nel 1922 dove vivono due crostacei rari privi di organi visivi. È un vero e proprio tempio carsico che prende il nome dalle stalattiti che pendono come degli zinzuli, ossia stracci. Se ne può godere il fascino attraverso la visita guidata. Grotta Romanelli, scoperta nel 1879, rappresenta uno dei più importanti giacimenti preistorici d’Italia ma non risulta accessibile. Abitata dall’uomo del Paleolitico, sono rinvenuti fossili di animali come l’ippopotamo, l’elefante, il pinguino boreale. Inoltre, proprio qui sono stati ritrovati manufatti litici oggi conservati nel Museo Paleontologico di Maglie. Castro termina con la b>Grotta delle Striare, dove striare sta per streghe, con scogli molto appuntiti e infine con “La Chianca te lu Surco” dove si possono pescare l’orata, il sarago grande e la cernia.
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