Castro, monumento dedicato a Minerva
Castro, facciata monumento dedicato a Minerva
fotografo: Antonio Cantoro
L’origine di Castro si perde nel buio dei tempi ed è avvolta da un alone di mistero. Fondata dai Greci, cresce sino all’età romana con il nome di “Castrum Minervae”. Recenti scavi in p.zza Perotti hanno messo in luce una complessa struttura muraria, probabilmente riconducibile ad un’imponente mura di fortificazione che doveva cingere la collina sulla quale si trovava e si trova Castro. Si ritiene perfino che, su questo promontorio, era situato l’antico “Templum Minervae”, ossia un tempio dedicato a Minerva dove, si narra, Enea effettuò il primo sbarco in Italia.
Anche gli uomini della pietra scheggiata e della pietra levigata hanno lasciato le loro tracce a Castro con i dolmen delle “Radde”, i menhir di “Chisura Mattia”. Celle mortuarie, sepolcri scavati nella pietra, rotoli di papiro purtroppo infranti, antichissime monete, idoletti di creta e amuleti, antichi lacrimatoi sono stati rinvenuti nel fossato delle mura. La presenza dei Bizantini, invece, è testimoniata dalla presenza dei resti di una chiesetta del X secolo posta sul lato sinistro dell’attuale ex-Cattedrale in p.zza Vittoria. La struttura era a croce greca con cupola centrale. Oggi lo sguardo attento del visitatore non può non notare alcuni particolari: le due coppie di colonne che sorreggono una volta a botte e due piccoli archi, i capitelli caratterizzati da decorazioni prismatiche agli angoli e da un tronco di cono rovesciato e alcune tracce di affreschi.
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